Ci preoccupa l’accesso al parco pubblico e l’aumento del tasso di traffico veicolare nell’area, a seguito del sensibile aumento di cittadini residenti, della presenza di terziario e della creazione sia del futuro parcheggio sotterraneo sia della fermata degli autobus.
Nell’area adiacente è prevista la massima accessibilità?
Il traffico veicolare nella zona risulta già estremamente problematico allo stato attuale in talune fasce orarie.
Chiediamo
Che venga realizzato un Piano per la mobilità di dettaglio su quest’area, che tenga in prioritaria considerazione l’accessibilità pedonale e ciclabile alle aree verdi mediante adeguati interventi di moderazione del traffico (che venga svolto uno studio di impatto sulla mobilità, che non ci risulta sia stato fatto, come previsto dal PGTU tuttora vigente.);
Che il “Piano dei tempi e degli orari della Città” tenga in considerazione la nascita di questo nuovo Polo Multifunzione;
Che non si venga a creare “un’isola” assediata da strade ad alto flusso veicolare, ma si programmi la realizzazione di “Zone 30”;
Pur condividendone l’utilità, temiamo che la prevista area di sosta degli autobus renda problematico l’accesso al parco, costituendo una sorta di sbarramento per chi provenga dalla stazione, ossia dal centro città, sbarramento oltre tutto poco piacevole a causa del forte inquinamento provocato dai mezzi in sosta e di passaggio.
Chiediamo
di ripensare la microprogettualità degli accessi, con particolare attenzione all’abbattimento delle barriere architettoniche ed alla previsione di percorsi ciclo pedonali di facile accesso
VERDE/PARCO
Nella Convenzione (allegata alla delibera) da stipulare coi soggetti privati attuatori, l’art. 7 prevede la realizzazione di “verde urbano a sistemazione elementare”. Quindi a tutt’oggi non ci risulta l’esistenza di un progetto relativo al parco pubblico, sia in materia di progettazione che di manutenzione e gestione dello stesso.
Rileviamo che è stato chiamata una grande firma per la progettazione degli edifici, mentre le aree verdi e gli spazi pubblici sono stati considerati semplici standard da cedere ai cittadini. Barcellona, Parigi, Amsterdam, Rotterdam, Roma, Milano nelle operazioni di riqualificazione urbana non chiamano grandi firme solo per gli edifici, ma anche per gli spazi pubblici e per il paesaggio.
Un’area verde così importante per Saronno va progettata per il sistema città quindi collegandola ad altre aree verdi esistenti e realizzandola in funzione al futuro allargamento del parco nelle zone dismesse confinanti. Non vengono specificate le essenze e il loro posizionamento, i sistemi di irrigazione, di illuminazione e il possibile arredo urbano.
Nella zona delle aree dismesse (pensando a un progetto completo) sono presenti essenze locali di pregio che possono diventare una risorsa per il futuro parco pubblico (nella progettazione di queste aree occorre tenere in considerazione i viali alberati esistenti evitando di riprogettarli pochi metri più in là con giovani alberi);
Deve essere previsto un progetto di fruibilità del parco in termini di luogo di aggregazione, di fruibilità di percorsi ciclo-pedonali, di aree ove viene salvaguardata la tranquillità.
Chiediamo
Fin da subito un progetto completo del parco pubblico che preveda uno studio adeguato alle esigenze della città e dei cittadini
In considerazione dei tempi tecnici necessari perché vengano compiuti tutti gli interventi previsti – presumibilmente alcuni anni – chiediamo che venga valutata l’opportunità di rendere fruibile in tempi brevi l’area verde già approvata ed almeno il nucleo centrale del parco, presente nell’area Isotta Fraschini, dove già sono presenti essenze di pregio, visto e considerato che con un onere relativamente limitato potrebbe essere portato ad immediato beneficio della collettività l’aspetto di pubblico interesse connesso al recupero di quest’area. Nella Convenzione da stipulare con i soggetti privati attuatori, l’art. 9 non prevede dei tempi chiari di realizzazione del parco pubblico. Chiediamo che i tempi di realizzazione siano una priorità per il Comune di Saronno sempre per l’immediato beneficio della collettività.
Chiediamo un impianto di illuminazione a basso consumo energetico, conforme alle normative a contrasto dell’inquinamento luminoso
Chiediamo un impianto di irrigazione che sfrutti, quando possibile, l’utilizzo di acque meteoriche.
FRUIBILITÀ DEL PARCO
Nella Relazione Tecnico Illustrativa dell’arch. Botta viene descritto il nuovo percorso pedonale che, scavalcando i binari, connetterà la nuova area con il centro storico. Questo collegamento risulta fondamentale per la città, ma nella documentazione riguardante il progetto non si trova alcun accenno a chi dovrà realizzarla e con che risorse finanziarie.Come verrà assicurato il collegamento tra la città di Saronno (soprattutto dal centro) ed il parco al fine di garantire la massima fruibilità da parte di tutti i cittadini? E’ previsto un percorso ciclopedonale e l’abbattimento delle barriere architettoniche?Se la fruibilità è delegata al sovrappasso, esiste ed in quali termini è stato definito un accordo con le FNM? Quale sarà la destinazione dello stesso? Che tempi di realizzazione sono previsti? Chi finanzierà il progetto?Non ci risulta sia stato svolto uno studio strutturato di accesso al parco mediante piste ciclabili, soprattutto a partire dall’area al di là della ferrovia (zona centro/pedonale)
Chiediamo
che il parco pubblico e il suo collegamento con il centro storico diventino parte integrante del progetto complessivo di valorizzazione dell’area, affinché i cittadini siano facilitati al suo raggiungimento e possano utilizzarlo come “polmone verde” pur essendo posizionato in una delle aree più edificate della città.
QUALITÀ DEGLI EDIFICI E DELL’AREA
L’art 17 punto 7 della Convenzione da stipulare con i soggetti privati attuatori, prevede l’esigenza di impianti di cogenerazione nell’ambito dei nuovi interventi compresi nel più vasto comparto delle aree dimesse (area Cemsa + Area Isotta Fraschini). Non vengono date indicazioni di obbligo per questa realizzazione e non ci sono studi al riguardo.
È stato previsto un efficiente bilancio energetico/ambientale dell’intervento?
È previsto l’obbligo di costruzione degli edifici seguendo le normative sul risparmio energetico? In che classe energetica saranno gli edifici?
Perché non valutare tecnologie orientate a migliorare la qualità dell’ambiente e del tessuto urbano: fonti di energia rinnovabile, bioarchitettura, sistemi per il riutilizzo di H20, …
Chiediamo
Che venga applicata da subito la certificazione energetica UE
Che sia previsto il recupero delle risorse (acque metereoriche) e reti idriche separate (es. acqua di prima falda per gli sciacquoni)
L’utilizzo delle tecnologie di risparmio energetico applicate all’edilizia, cioè fabbricazione di edifici ad indice termico ancora piu’ basso rispetto a quanto previsto dalla legge regionale numero 10. Cio’ sarebbe reso possibile da un abbondante uso di materiali di coibentazione, di facciate e tetti ventilati e scegliendo infissi con guarnizioni in gomma, di vetri fabbricati con la tecnologia del “basso emissivo”, di riscaldamento delle abitazioni tramite pannelli termici a parete od a pavimento, di utilizzo di una pompa di calore geotermico per la produzione di acqua calda e fredda.
Riteniamo che l’adozione di tali accorgimenti su una realizzazione dell’importanza di questi edifici avrebbe un grande valore simbolico e potrebbe quindi fungere da esempio e da traino per tutte le future costruzioni del saronnese.
Nella Convenzione da stipulare con i soggetti privati attuatori, l’art 17 punto 8 prevede “un’eventuale bonifica” di tutte le aree. Non ci sono obblighi di bonifica e di studi di impatto ambientale.
Considerando che la zona era adibita a industria pesante
Considerando l’elevato impatto ambientale dell’intervento
Chiediamo
Uno studio approfondito, che possa tranquillizzare i cittadini, sulla necessità di bonifica dell’area e sul futuro impatto ambientale delle nuove costruzioni e attività annesse.

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